Le tenie sono parassiti intestinali comuni nel cane e nel gatto ma quali sono le tenie più comuni nel pet?
La parola “tenia” deriva dal greco e significa “benda”, a indicare il caratteristico aspetto nastriforme di questi vermi intestinali piatti che, appunto, somigliano a un “nastro”.
Il tuo cane ha il “verme solitario”? In realtà, con l’espressione “verme solitario” solitamente si indica una tenia che ha l’essere umano e non cane e gatto, come ospite definitivo (Taenia solium).
Quali sono, invece, le tenie del cane e del gatto, ovvero quelle che riconoscono cani e gatti come ospiti definitivi?
Tenia cucumerina
Sommario
La più diffusa tra cani e gatti è la tenia cucumerina, o Dipylidium caninum.
Come capisci se il tuo pet ne è infestato? Se hai un cane o un gatto è hai visto una sorta di chicchi di riso biancastri pendere dal suo perineo, si tratta delle proglottidi della tenia cucumerina.
Come proteggere cane e gatto da questo parassita intestinale? Proteggendolo anche da pulci e pidocchi masticatori del cane.
Ebbene sì, perché sono proprio pulci e pidocchi masticatori del cane gli ospiti intermedi della tenia cucumerina; cani e gatti, perciò, possono infestarsi con il Dipylidium caninum ingerendo accidentalmente gli ospiti intermedi a loro volta infestati, anche solo leccandosi il mantello.
Ecco perché è importante proteggere il tuo cane o gatto contro le pulci, per proteggerlo anche dalla tenia cucumerina.
Sintomi della Tenia: come riconoscerla
Tra i sintomi, non sempre presenti, si può osservare:
- Prurito anale (per cui l’animale tende a strisciare il sedere a terra)
- Diarrea alternata a stipsi
- Vomito
- Inappetenza e perdita di peso
Rimedi e cure contro la tenia in cane e gatto
Il controllo del Dipylidium caninum avviene con un trattamento antielmintico idoneo, somministrato a intervalli regolari.
Se hai più pet in casa, saranno da trattare tutti: in ogni caso, segui quanto prescritto e indicato dal tuo medico veterinario.
Quale prevenzione? Provvedi regolarmente all’uso di antiparassitari non solo contro i parassiti interni, ma anche contro quelli esterni (ectoparassiti).
Usare regolarmente un antiparassitario contro i parassiti esterni proteggerà il tuo cane o gatto anche dal rischio della tenia cucumerina. Quando? L’antipulci va applicato tutto l’anno, ma soprattutto in primavera e nella bella stagione, quando la presenza degli ectoparassiti aumenta. Così, proteggerai anche i bambini che vivono a contatto con il pet dal rischio, seppur raro, di trasmissione del Dipylidium caninum.
Gli echinococchi
Le due specie più importanti, anche rispetto a sanità pubblica e rischio zoonotico (trasmissibilità all’essere umano), sono Echinococcus granulosus ed Echinococcus multilocularis, che rispettivamente provocano l’echinococcosi cistica e l’echinococcosi alveolare.
L’echinococcosi cistica (idatidosi) è una zoonosi che può comportare sintomi gravi, talvolta fatali, a carico di organi vitali nell’essere umano (che è uno degli ospiti intermedi), più che nel cane (ospite definitivo del parassita), che quasi sempre è senza sintomi evidenti.
Il cane si infesta mangiando organi interni o carcasse di altri animali (soprattutto ovini, ma anche altre specie tra cui caprini, bovini) che sono ospiti intermedi del parassita (E. granulosus), o ingerendo piccoli roditori (E. multiocularis); sono quindi più a rischio cani randagi, da pastore o da caccia. Il cane infestato diventa a sua volta una fonte di infestazione ambientale, attraverso le feci; l’essere umano si infesta principalmente per ingestione accidentale delle uova dell’echinococco disperse nell’ambiente o da cibi contaminati.
Per questo, al fine di ridurre il rischio, lava bene frutta e verdura e assicurati un buon livello di igiene in casa. Inoltre, ancor più perché solitamente i cani sono asintomatici, assicura al cane regolari controlli veterinari e un’adeguata profilassi antiparassitaria.
I cani da caccia o quelli che abbiano accesso a carcasse di altri animali, che andrebbe impedito, secondo Esccap (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites) andrebbero trattati almeno ogni 6 settimane, con un antielmintico a base di praziquantel, nelle zone endemiche. Ma affidati al medico veterinario, che ti darà indicazioni sull’antiparassitario più adatto al tuo cane, anche in base allo stile di vita e alla zona in cui vivete, come anche rispetto alla sua alimentazione che non dovrebbe includere carne cruda o poco cotta.