La Leishmaniosi è una malattia parassitaria, causata dal protozoo Leishmania, in grado di infettare animali e uomo.
La Leishmaniosi viene trasmessa attraverso la puntura di un insetto, simile a una zanzara, chiamato flebòtomo o pappatacio.
Il flebotomo femmina punge un animale già infetto e assume, insieme al sangue, il parassita. Con le punture successive avviene la trasmissione della Leishmania ad altri animali, o all’uomo. Non è possibile quindi una infezione diretta tra cani o da cane a uomo.
In Italia, i cani infetti rappresentano la principale fonte di infezione per l’uomo.
Per questo, al fine di contenere la diffusione della malattia e la trasmissione all’uomo, vanno protetti dalla puntura del flebotomo tutti i cani che vivono in zone endemiche.
Il medico veterinario saprà fornirti tutte le indicazioni del caso.
I sintomi della leishmaniosi nel cane
L’infezione da Leishmania è molto pericolosa per il cane, talvolta fatale.
Se il cane contrae la Leishmaniosi, nella maggioranza dei casi svilupperà dei sintomi visibili:
- Stanchezza o abbattimento
- Scarso appetito e perdita di peso
- Diradamenti del pelo con forfora o squame
- Lesioni cutanee che tendono a non guarire ed a sanguinare, soprattutto in alcune aree del corpo come intorno agli occhi, alla punta del naso o sulle articolazioni delle zampe
- Perdita di sangue dal naso
- Crescita eccessiva delle unghie.
- Aumento della sete e dell’urinazione,
- Dolori articolari con difficoltà a camminare normalmente.
Si deve tenere conto che i sintomi visibili di Leishmaniosi potrebbero rimanere silenti a lungo.
La diagnosi si basa su test sierologici ed esami del sangue, ma potrebbe essere difficile data la variabilità dei sintomi o in presenza di fase asintomatica.
Il riferimento insostituibile per la diagnosi è il Medico Veterinario.
La leishmania può colpire anche l’uomo!
La leishmaniosi nell’uomo si presenta in due forme:
- Leishmaniosi cutanea con ulcere e lesioni della pelle che possono lasciare cicatrici;
- Leishmaniosi viscerale, più grave (in genere si presenta in persone immunocompromesse o immunoincompetenti) con febbre altalenante, anemia e perdita di peso.
Il trattamento e prevenzione della leishmaniosi canina
Non esiste una cura definitiva per la Leishmaniosi, la malattia in genere si protrae per l’intera vita dell’animale.
Il trattamento è in genere personalizzato e mira a migliorare i sintomi, prevenire eventuali complicazioni (come l’insufficienza renale) e ridurre la carica parassitaria.
Tra i farmaci utilizzati nel cane ci sono gli antimoniali (come il meglumine antimoniato), la miltefosina, e l’allopurinolo, che possono essere associati al supporto nutrizionale e altri farmaci per il controllo dei sintomi.
Per ridurre il rischio di trasmissione di Leishmaniosi è importante eseguire la prevenzione anche su animali già malati.
In prevenzione è utile:
- limitare le passeggiate serali del cane;
- applicare zanzariere su porte e finestre, scegliendole a maglie molto fitte, impregnandole
- eventualmente di repellenti e insetticidi;
- far dormire in casa il cane nelle ore notturne;
- arieggiare e far entrare più luce possibile in casa;
- raccogliere sfalci d’erba e rifiuti (dove il flebotomo trova riparo e può compiere il suo ciclo vitale)
- prevedere la profilassi vaccinale;
- trattare il cane mensilmente un antiparassitario specifico contro la puntura dei flebotomi.
- L’attività repellente è importante per non far compiere ai flebotomi il pasto di sangue, si evita così anche l’eventuale trasmissione della Leishmania;
- La profilassi antiparassitaria completa del tuo animale è importante per lui e per te: parlane con il tuo Medico Veterinario
FAQ: domande comune sulla leishmaniosi
Cosa succede se il cane ha la leishmaniosi
Se il nostro cane contrae la leishmaniosi, nella maggioranza dei casi svilupperà dei sintomi visibili. Come accennato in precedenza, possono essere sia sintomi localizzati in alcuni distretti del corpo, ma anche sintomi generali. Il nostro amico sarà più stanco, abbattuto, avrà appetito scarso; talvolta potrà presentare diradamenti del pelo o formazione di ulcere, che tendono a non guarire ed a sanguinare, soprattutto in alcune aree del corpo come intorno agli occhi, alle orecchie, ed ai cuscinetti plantari o alle dita, e crescita eccessiva delle unghie. Ci potrà essere epistassi o ferite che sanguinano facilmente, dimagrimento, lesioni oculari, aumento della sete e dell’urinazione, dolori articolari con difficoltà a deambulare normalmente. Alla visita clinica il nostro veterinario potrà riscontrare aumento di volume di linfonodi e milza, febbriciattola, diffusi dolori osteoarticolari, mucose pallide e anemiche. A questo punto, sono d’obbligo gli esami del sangue, sia per confermare la presenza del parassita attraverso diverse metodiche come l’immunofluorescenza indiretta, l’elisa e la pcr, ma anche per monitorare l’andamento della patologia attraverso l’esame emocromocitometrico, l’elettroforesi delle proteine, l’esame biochimico con lo studio dei paramenti epatici e renali e l’esame completo delle urine con la valutazione della funzionalità renale. Una volta emessa la diagnosi, in base ai vari piani di sorveglianza in vigore nella Regione dove il cane vive, il medico veterinario dovrà più o meno comunicare all’ ASL di appartenenza la positività dell’animale, e dare notizia che lo stesso è sottoposto a terapia. In alcuni periodi e aree geografiche, dove si assiste ad un aumento dei casi, può infatti essere obbligatoria la terapia, sebbene non vi sia un protocollo uguale per tutti i soggetti. La leishmaniosi infatti ha diverse presentazioni e diversi gradi di gravità e in base a quelli il tuo veterinario sceglierà il piano terapeutico più adatto al tuo amico con la coda. Anche per quanto concerne l’eventuale denuncia, in base ai regolamenti vigenti nella Regione di appartenenza, il medico veterinario comunicherà all’ ASL tutte le informazioni richieste.
Come prevenire la leishmaniosi del cane
I flebotomi che trasmettono la leishmaniosi stanno via via espandendo la loro diffusione e l’infezione va aumentando anche in aree dove prima era meno presente. Diverse, le misure di prevenzione dette “di massa”, tra cui l’anagrafe canina e la lotta al randagismo. Che cosa puoi fare tu, come proprietario? Provvedere alla prevenzione “individuale” del pet, proteggendolo dalla puntura del flebotomo, seguendo prescrizioni e indicazioni veterinarie. Esistono prodotti antiparassitari a uso esterno, tra cui collari e pipette spot-on, che presentano anche un’azione repellente nei confronti del flebotomo; quelli a base di piretroidi, per esempio, da usarsi solo sul cane perché sono tossici nella specie felina. Leggi sempre il foglietto illustrativo, prima di applicarli. È possibile vaccinare il cane contro la leishmaniosi? Sì, in Europa sono stati autorizzati due vaccini per il cane, uno nel 2011 e l’altro nel 2016: non prevengono l’infezione, ma riducono la comparsa e la gravità della malattia. Per aumentare la protezione, potrai applicare zanzariere a maglia stretta alle finestre, evitare di portare il cane a spasso all’imbrunire e di farlo dormire all’aperto in estate, visto che i flebotomi hanno attività crepuscolare e prediligono la stagione calda. Anche se vivi in zone dove la malattia è meno presente che altrove, potresti portare Fido in vacanza in aree dove i flebotomi sono più attivi; perciò, prima di spostarti, chiedi sempre indicazioni al medico veterinario. E se il pet ha già contratto l’infezione? Applica il protocollo terapeutico prescritto e coadiuva il medico veterinario nel monitoraggio dell’animale nel tempo. In qualsiasi caso, la tua collaborazione è importante.
Qualche differenza di razza?
È stata evidenziata una maggiore suscettibilità a sviluppare la malattia in alcune razze, come: – Boxer – Pastore tedesco – Rottweiler – Cocker spaniel. Rispetto all’età, invece, la leishmaniosi tende a manifestazioni più evidenti in cani al di sotto dei tre anni e sopra i dieci. La presenza di altre patologie concomitanti può complicare il quadro, anche nel gatto; meno interessato del cane, il gatto presenta sintomi soprattutto cutanei ma meno specifici.