Diverse le malattie trasmissibili da pulci, zecche, flebotomi e zanzare: è importante assicurare al pet una profilassi antiparassitaria completa. Per lui e per te.
Pulci, ma non solo…
La puntura della pulce provoca soltanto prurito nel pet? No, a volte anche lesioni da grattamento che possono evolvere in infezioni e, in animali allergici alla saliva della pulce, anche la cosiddetta dermatite allergica da pulci (Dap), con sintomi evidenti quali prurito, perdita di pelo, croste ed eritemi. In caso di infestazioni non massive, però, il prurito può essere solo occasionale e l’infestazione da pulci del tuo pet potrebbe passare inosservata.
Se noti, poi, dei piccoli “chicchi di riso” nelle feci o intorno all’ano del pet, portalo dal medico veterinario, perché potrebbe trattarsi del Dipylidium caninum, la più comune tenia del cane, che si trasmette attraverso pulci e pidocchi sia al cane che al gatto e, solo sporadicamente, anche all’essere umano.
Hai mai sentito parlare della malattia da graffio di gatto? È veicolata dalle pulci e causata da microrganismi (Bartonella spp.) di cui il gatto è il principale “serbatoio”, spesso asintomatico (segnalate altre forme di bartonellosi nel cane, verosimilmente sotto-diagnosticate). In generale, più un gatto è a rischio di avere le pulci, più è esposto alla bartonellosi: gatti con accesso all’esterno, randagi o ospiti di gattili. Il principale contagio nell’essere umano, invece, avviene con graffi e morsi di gatti infetti: la profilassi antipulci sull’animale è fondamentale, quindi, per proteggere sia il tuo gatto che te. Inoltre, lava e disinfetta prontamente tue eventuali ferite e morsi di gatto.
Malattie “da zecche”
Le zecche si nutrono di sangue e, a come le pulci, sono visibili a occhio nudo: una zecca femmina, una volta “ingorgata” di sangue, assume la caratteristica forma a fagiolo e può ingrandirsi fino ai due centimetri.
Questi fastidiosi parassiti esterni, oltre a procurare lesioni cutanee e anemia (soprattutto in cuccioli e animali debilitati), con la saliva possono trasmettere malattie sia al pet che all’essere umano. Le zecche, infatti, veicolano batteri, virus, protozoi, che a loro volta causano le cosiddette malattie da zecche (tick-borne disease), che rappresentano l’aspetto sanitario più rilevante di questi parassiti. Tra le principali malattie trasmesse dal morso di zecca ce ne sono alcune che possono colpire anche l’essere umano (zoonosi), tra cui malattia di Lyme, febbre Q ed encefalite da zecche. Cosa fare? In tutte le malattie zoonosiche è importante che l’approccio sanitario sia di tipo One health, ovvero incentrato sulla multidisciplinarietà sanitaria.
Ma cosa puoi fare tu, come proprietario? La profilassi anti-parassitaria contro le zecche al tuo cane, che è fondamentale sia per il pet che per te. Soprattutto nella stagione primavera-estate e prima di un’escursione nei boschi, non dimenticare di fare al cane la profilassi contro gli ectoparassiti (parassiti esterni). Anche al gatto, se vive outdoor. E l’antiparassitario va continuato per tutto l’anno, sempre secondo prescrizione e consiglio medico-veterinario.
Leishmaniosi e flebotomi
L’agente che la causa è un protozoo del genere Leishmania. Chi colpisce? Il cane è il “serbatoio” più importante, mentre il gatto è colpito sporadicamente e per lo più in forme cliniche non evidenti. La leishmaniosi può inoltre riguardare anche l’essere umano (zoonosi): la forma viscerale umana è rilevante nell’Europa del sud.
Come avviene il contagio? Attraverso la puntura un piccolo insetto, detto flebotomo o pappatacio, che punge, succhia il sangue dell’ospite (dittero ematofago) e così può trasmettere anche questa malattia.
Quale prevenzione? L’uso combinato di vaccino e piretroidi (repellenti a uso locale contro flebotomi e zanzare) sono il sistema di controllo raccomandato anche da Esccap (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites), per ridurre il rischio di leishmaniosi canina. I piretroidi possono essere applicati al cane localmente in diverse formulazioni, come spray, spot-on e collari. Attenzione, però: alcuni principi attivi antiparassitari, come piretroidi sintetici e amidine ad alte concentrazioni, sono tossici nel gatto. Affidati al medico veterinario per la scelta del repellente più adatto al tuo cane, anche rispetto alle indicazioni di applicazione del prodotto senza rischi, rispetto al principio attivo e se hai dei gatti in casa.
Filariosi e zanzare
La Dirofilaria immitis è un verme (nematode) che, da adulto, si localizza nel cuore e nei vasi polmonari, risultando anche fatale per l’animale colpito (dirofilariosi cardiopolmonare). Esiste anche una forma cutanea da Dirofilaria repens, con potenziale zoonosico (rischio di trasmissione all’essere umano) più importante. Di entrambe le forme il vettore è la zanzara che, tra i pet, la trasmette sia al cane che al gatto.
Nel recente passato, in Italia si aveva una distribuzione geografica piuttosto definita della leishmaniosi (più al sud e nelle isole) e della filariosi (prevalentemente al nord e in pianura padana). In realtà mai come ora, complice anche il cambiamento climatico, i vettori di malattia (come flebotomi e zanzare, appunto) si possono spostare da un territorio all’altro. E con i vettori, ovviamente, si spostano anche le malattie da essi tramesse. Questo vale anche per l’essere umano, al quale la zanzara trasmette importanti patogeni. Fondamentale, dunque, la protezione dalle loro punture, sia per te che per il tuo cane o gatto, e non solo in piena estate.
Oltre alle indicazioni per la prevenzione specifica della filariosi, affidati al medico veterinario anche solo per la scelta del repellente giusto contro le zanzare. Evita inoltre di portare a spasso il cane all’alba e al tramonto, soprattutto nella stagione calda. Utili anche gli insetticidi ambientali (purché sicuri in caso di eventuali contatti accidentali con il pet) e zanzariere, meglio se a maglie strette (<0.4 mm2).