Dette anche “zecche dure”, sono presenti in tutta Europa. Come le pulci, anche le zecche si nutrono del sangue (ematofaghe). Ad ogni stadio di sviluppo (larva, ninfa, adulta), la zecca ha bisogno di un pasto di sangue. Nonostante le variazioni climatiche attuali, nell’Europa centrale le zecche sono più presenti in marzo-giugno e agosto-novembre. Le zecche possono trovarsi in mezzo all’erba e tra le foglie.
Hai trovato una zecca sul tuo gatto. Cosa fare? Rimuoverla. Ma come deve avvenire la rimozione?
Quali strumenti per rimuovere una zecca dal gatto
Sommario
Meglio evitare di agire d’istinto, togliendo la zecca in modo errato. La regola aurea è rivolgersi sempre al medico veterinario e farsi indicare come procedere. Quali strumenti utilizzare? Esistono in commercio diversi tipi di pinzette pensate proprio per la rimozione meccanica delle zecche. Dopo l’utilizzo, igienizza le pinzette e indossa guanti monouso, nel rimuoverle. Alla fine, lavati bene le mani.
Come e dove trovare la zecca
Hai un gatto che vive anche outdoor? È possibile che, al rientro da una delle sue sortite esterne, noti una zecca dalla classica forma a fagiolo: la zecca femmina degli Ixodidi, infatti, dopo aver effettuato il pasto di sangue, diventerà engorged (ingorgata dal pasto) e potrà aumentare il suo peso fino a circa 120 volte rispetto a quello iniziale, arrivando a misurare circa 1 centimetro di lunghezza. Assolutamente visibile, quindi, anche a occhio nudo; perciò non ti sarà difficile individuarla. La regola d’oro, soprattutto se il tuo gatto vive anche fuori, sarà garantirgli una costante profilassi anti-parassitaria, ma anche associare un’ispezione periodica del mantello che, soprattutto alla fine del periodo protettivo del trattamento, ti permetterà di verificare l’eventuale presenza di singole zecche. In quali parti del corpo? Soprattutto testa e collo, o zone in cui la pelle è più sottile, come il padiglione auricolare.
Come rimuovere le zecche dal gatto
Se rinvieni una sola zecca sul gatto, o comunque pochi esemplari, cerca di rimuoverli rapidamente; informa il medico veterinario del rinvenimento del parassita, per avere indicazioni sul da farsi. Dello strumentario necessario abbiamo già parlato, ovvero apposite pinzette presenti in commercio. In ogni caso, la pinzetta dovrà avere una punta sottile e ricurva e la rimozione dovrà avvenire nel punto più prossimo alla cute, per evitare che la zecca si rompa a livello dell’apparato buccale, che potrebbe restare infisso nella pelle del gatto. Non dimenticare di indossare guanti usa e getta, di gettarli subito dopo e di lavarti accuratamente le mani.
Cosa non fare e perché non farlo
Non impiegare oli, alcol, o altri solventi che potresti avere in casa, e non schiacciare la zecca: invece di aiutarne la rimozione, se ne potrebbe facilitare il rigurgito, che in generale va evitato perché aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni. Poni la massima attenzione e, nel rimuoverla, proteggi le tue mani con guanti monouso. Cosa fare della zecca, una volta rimossa? Eliminarla, in sacchetti o contenitori sigillati. Per mostrarla al medico veterinario, potrai anche metterla in un barattolo ermetico, con alcol all’interno. L’errore da non fare, infine, è pensare che il problema sia già stato risolto: informa il medico veterinario del rinvenimento del parassita e segui le sue indicazioni, anche rispetto ai trattamenti anti-zecca da fare o da ripetere, nei giusti intervalli di tempo.
Come prevenire le zecche: l’importanza della profilassi
Il medico veterinario ti fornirà le indicazioni per effettuare un trattamento anti-zecche adeguato, da garantire a tutti i pet presenti in casa, e per tutto l’anno. Le differenze latitudinali delle varie parti d’Europa, ancor più a causa del cambiamento climatico globale, tendono a condizionare la stagionalità delle zecche; i picchi della loro presenza si collocano in primavera-estate, ma possono estendersi fino al tardo autunno, e oltre. Ma dove si trovano, le zecche? Solitamente vivono in ambienti in cui riescono a trovare sia le condizioni ideali per il loro lo sviluppo che potenziali ospiti, come è anche il tuo gatto. Alcune specie sono particolarmente resistenti sia tra la vegetazione esterna che all’interno delle abitazioni, dove si possono rifugiare in fessure e crepe o sotto i battiscopa, per esempio, resistendo anche alcuni mesi senza nutrirsi.
Diversi, insomma, i motivi per non sottovalutare le zecche e per effettuare una profilassi antiparassitaria regolare, anche sul gatto. Affidati al medico veterinario, in particolare nel caso della specie felina: alcune molecole antiparassitarie registrate per il cane risultano tossiche per i gatti. Leggi sempre il bugiardino e non impiegare sul gatto prodotti antiparassitari destinati soltanto al cane.