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Cheyletiella: un acaro poco conosciuto

Il tuo cane o gatto ultimamente hanno una strana forfora bianca sul pelo? Potrebbe essere legata ad alterazioni cutanee oppure alla presenza di piccoli parassiti chiamati Cheyletiella.

Ma cosa è la Cheyletiella?

E dove si può essere infettato il tuo amico?

Vediamolo insieme:

La cheyletiellosi è una malattia parassitaria contagiosa, causata da un minuscolo acaro, la Cheyletiella spp.

Esistono numerose specie di questo acaro, che risulta più diffuso di quanto si pensi, ma soltanto tre specie in particolare riguardano i nostri amici a quattro zampe e sono:

  • Cheyletiella blakei
  • Cheyletiella yasguri
  • Cheyletiella parasitivorax

I tre acari appaiono microscopicamente simili, ma parassitano prevalentemente alcuni animali, piuttosto che altri:

  • la specie Cheyletiella blakei si ritrova più frequentemente nel gatto,
  • la Cheyletiella yasguri nel cane
  • e la Cheyletiella parasitivorax nel coniglio, anche se non sono da escludersi infestazioni interspecifiche.

Ogni sottospecie di parassita ha un suo animale di elezione, ma gli acari della forfora sono abbastanza selettivi nella scelta dell’animale ospite: diversi acari della forfora si ritrovano su animali di specie diverse. Tuttavia, è possibile che l’acaro del cane, Cheyletiella yasguri, attacchi anche altri animali e viceversa.

 COME SI CONTRAE LA CHEYLETIELLOSI?

La Cheyletiellosi è una malattia infettiva parassitaria molto contagiosa. La trasmissione avviene in prevalentemente per contatto diretto, ma non sono da escludersi casi di contagio indiretto, ovvero attraverso la condivisione di spazi, cucce, giacigli ed altri oggetti per la cura del pelo.

Questo avviene perché le femmine adulte di questo acaro, a differenza delle forme immature e dei maschi, che muoiono immediatamente in assenza dell’ospite, sono più resistenti nell’ambiente esterno e riescono a sopravvivere anche parecchi giorni nell’ambiente.

È molto importante quindi, in caso di diagnosi di Cheyletiellosi, allontanare gli oggetti, che potrebbero essere contaminati, oppure lavarli e disinfestarli.

Un’altra fonte di contagio indiretto è rappresentata da alcuni parassiti vettori, quali pulci, pidocchi e mosche, i quali, se a loro volta infestati, possono veicolare gli acari da animale infetto ad animale sano.

IL MIO CANE E GATTO POSSONO CONTAGIARMI?

La Cheyletiellosi è una zoonosi, ovvero è possibile una trasmissione all’uomo.

Fortunatamente negli esseri umani le infestazioni sono transitorie e gli umani aggrediti da questo acaro manifestano soltanto una dermatite eritematosa, caratterizzata da notevole prurito e dalla presenza sulla cute macule e papule, specialmente a livello di arti, torace e natiche.

Se il tuo cane o gatto ha parecchia forfora e tu manifesti i sintomi sopracitati, conviene contattare un dermatologo sia veterinario che di umana!

Negli esseri umani in ogni caso il decorso è molto breve e benigno e nel giorno di tre settimane si ha la regressione spontanea delle lesioni e totale in assenza di terapie. La cosa fondamentale è però ridurre la fonte di infestazione, effettuando un trattamento acaricida sul pet, che ne è affetto, e bonificando l’ambiente.

QUALI SONO I SINTOMI DI CHEYLETIELLOSI NEL CANE E NEL GATTO?

La presenza di questi acari nel cane e nel gatto provoca una dermatite esfoliativa, localizzata nella regione dorso-lombare, caratterizzata dalla presenza di piccole scaglie biancastre, asciutte, che si staccano facilmente dalla superficie cutanea. In pratica, il nostro amico si ricopre di una forfora molto fitta, facendo apparire il manto come se fosse ricoperto di polvere.

I sintomi sono variabili e possono avere un diverso grado di intensità, sia per quanto concerne la quantità di forfora, che per il prurito. Alcuni soggetti particolarmente sensibili infatti possono grattarsi in maniera veramente ossessiva, provocandosi anche lesioni autoindotte dal leccamento; in altri, invece, il prurito è lieve se non quasi assente.

Questa variabilità di reazione pruriginosa non dipende dalla quantità di acari presenti sulla cute dell’animale parassitato, ma bensì da una reazione di ipersensibilità individuale. In Inghilterra i veterinari dermatologi hanno coniato il termine di “walking dandruff”, ovvero “forfora che cammina”, per descrivere i movimenti degli acari sulla pelle, i quali presentano un colore biancastro simile alle scaglie cutanee, tanto da confondersi con esse.

COME POSSO SAPERE SE IL MIO PET HA LA CHEYLETIELLA?

Se noti che il tuo amico a quattro zampe presenta molta forfora sul pelo, ha prurito e varie aree cutanee arrossate ed eritematose, è bene chiedere un consulto al tuo veterinario di fiducia. Alla visita clinica si assocerà un esame citologico della cute, che si effettua con un leggero raschiato cutaneo superficiale, e gli acari sono facilmente visibili al microscopio.

Quando la forfora è copiosa, il veterinario potrà anche soltanto spazzolare il pelo con un pettine stretto e una volta raccolto il materiale su un vetrino, allestire l’esame anche soltanto con la forfora. Il campione può essere prelevato anche utilizzando del nastro adesivo che va messo a contatto con le aree cutanee coinvolte.

La Cheyletiella colpisce cani e gatti di tutte le razze, ma i sintomi sono più evidenti soprattutto nei cuccioli e gattini e nei cani e gatti più giovani, in quanto le difese immunitarie cutanee di questi animali sono meno efficaci. L’infestazione, come accennato, avviene tramite contatto diretto tra cani e gatti ammalati con soggetti sani ed è molto diffusa in situazioni di scarsa igiene e promiscuità, come accade ad esempio in canili, gattili ed allevamenti. Anche l’utilizzo promiscuo di spazzole, cucce, cuscini ed altri oggetti inanimanti può essere fonte di contagio indiretto.

È molto importante escludere che non vi siano altre infestazioni da acari che causano prurito intenso, come ad esempio un’infezione da scabbia, altra dermatite pruriginosa causata dall’acaro responsabile della rogna. In caso vi sia un sospetto il veterinario allestirà un citologico della cute con un raschiato più profondo.

COME SI CURA LA CHEYLETIELLOSI?

Fortunatamente gli acari responsabili della Cheyletiellosi vengono eliminati rapidamente ed efficacemente con preparati antiparassitari. Se in casa abbiamo più animali conviventi, è importante sottoporre alla terapia contemporaneamente tutti gli animali presenti, e anche quelli che sono stati a contatto con quelli infetti. È fondamentale eliminare anche tutte le fonti di contagio indiretto, pulendo e disinfettando accuratamente tutte le aree in cui l’animale infetto riposa, e anche gli oggetti di quotidiano utilizzo come cucce, coperte, le spazzole etc, poiché l’acaro femmina può sopravvivere da vari giorni ad alcune settimane nell’ambiente. Per evitare infine che il nostro amico contagi altri animali è bene evitare i contatti troppo stretti per alcuni giorni durante la terapia.

IL MIO CANE O GATTO GUARIRANNO?

Fortunatamente la prognosi di questa malattia dermatologica da acari è molto buona. L’acaro si elimina completamente con un trattamento, disinfestando anche l’ambiente, in cui vive il nostro pet. Nel giro di pochi giorni ci saremo sbarazzati di questo microscopico ospite indesiderato.

Può succedere tuttavia che alcuni soggetti particolarmente sensibili necessitino di più di un trattamento, ma in ogni caso la malattia viene efficacemente debellata e non lascia alcuna sequela per la salute del nostro amico.

Se hai il dubbio che il tuo cane o gatto abbiano la Cheyletiellosi parlane col tuo veterinario.