La dermatite è una delle malattie della pelle più comuni nel pet e può riconoscere diverse cause, tra cui anche i parassiti esterni o un’ipersensibilità agli allergeni delle pulci
Diverse forme di dermatite
Hai notato che il tuo cane o gatto si gratta, si lecca con insistenza, si strappa il pelo? Verosimilmente, ha prurito e le cause di questo sintomo possono essere numerose. Rivolgiti al medico veterinario per scoprirne la causa e trovare il trattamento più indicato.
Al prurito potrà associarsi anche un’alopecia “autoindotta”, ovvero quella procurata dall’animale stesso, proprio in risposta al prurito. Le più comuni cause di alopecia autoindotta sono le infestazioni da parassiti esterni e le dermatiti allergiche, solitamente più regionalizzate nel cane che nel gatto, in alcune precise aree del corpo.
Le cause di prurito e di dermatite sono numerose: potrà trattarsi di ipersensibilità alimentare, ad esempio, oppure di dermatite atopica o ancora di DAP (dermatite allergica da pulce, detta anche FAD, Flea allergic dermatitis). Le dermatiti possono essere correlate anche ad affezioni non primariamente dermatologiche, come alcune su base endocrina, metabolica o autoimmune.
Cosa fare? Innanzitutto, eliminare le cause della dermatite, laddove esse siano identificabili ed eliminabili. Se alla base del problema c’è l’alimentazione, ad esempio, il veterinario provvederà a correggerla, escludendo l’alimento verso cui l’animale è ipersensibile. Se invece l’allergene è ambientale, si dovrà cercare di individuarlo ed eliminarlo. Se invece la causa è da rintracciarsi nei parassiti esterni, la regola d’oro sarà provvedere a contrastarli, con un’apposita profilassi antiparassitaria.
La dermatite allergica da pulci
Le pulci non sono solo in grado di procurare delle alterazioni dermatologiche dirette, quali prurito e lesioni da grattamento (che possono anche andare incontro a infezioni), o veicolare degli agenti patogeni, anche zoonotici (ovvero, trasmissibili all’essere umano). Le pulci possono anche indurre una dermatite allergica, con il loro morso, in animali particolarmente predisposti a mostrare un’ipersensibilità nei confronti degli allergeni dell’insetto. Più di un valido motivo, dunque, per effettuare un’attenta prevenzione antipulci nel tuo cane o nel tuo gatto.
La dermatite allergica da pulci, dunque, si innesca in risposta agli allergeni delle pulci (saliva, prevalentemente) e rappresenta anche una delle cause più comuni di prurito nei pet. Nel cane le lesioni da grattamento associate al prurito sono più localizzate rispetto al gatto, prevalentemente nell’area lombo-sacrale. La DAP si può presentare ad ogni età, ma è più comune nell’animale anziano, a seguito di esposizioni intermittenti più che continue agli allergeni della pulce.
Cosa fare, in caso di DAP?
La gravità dei sintomi può essere più o meno marcata, a seconda dell’ipersensibilità individuale agli allergeni delle pulci nel singolo animale, e il medico veterinario valuterà la gestione di volta in volta.
Oltre al prurito, che resta il segno clinico principale, potranno aversi anche delle lesioni dermatologiche primarie (come papule e macule, nel cane, o eczema miliare nel gatto), o secondarie (come lesioni auto-traumatiche in risposta al prurito e sovrainfezioni batteriche).
In ogni caso, sarà sempre indicato eseguire una corretta profilassi antiparassitaria. Lo scopo sarà quello di eliminare le pulci sia dall’animale che dall’ambiente in cui vive. Quest’ultimo passaggio, infatti, è molto importante al fine di evitare nuove infestazioni.
Quella che si trova sull’animale è la pulce adulta, che per sopravvivere deve potersi nutrire di pasti di sangue quotidianamente. Quanto tempo vive una pulce? Al massimo, 160 giorni. E quante uova depone una pulce adulta? Fino a 50 uova al giorno, anche solo dopo 48 ore dall’infestazione. Le uova possono cadere nell’ambiente e schiudersi entro pochi giorni, se in condizioni ambientali idonee.
Le larve di pulce, invece, si nutrono di detriti e feci delle stesse pulci, e solitamente preferiscono collocarsi in luoghi bui e poco raggiungibili, come sotto mobili, tappeti e moquette. Per questo, anche l’igiene della casa è importante.
Le pulci adulte rappresentano solitamente solo una piccola percentuale di tutte quelle presenti anche nell’ambiente in cui vive il pet (forme immature). Per questo, una profilassi antiparassitaria completa mirerà a eliminare non solo l’insetto adulto dal corpo del cane o del gatto, ma anche gli stadi immaturi a livello ambientale, al fine di interrompere il ciclo biologico della pulce.
Come farlo? Il medico veterinario consiglierà la profilassi antipulci più idonea all’animale, da effettuarsi, in ogni caso, per la durata dell’intero anno, non solo nei momenti di picco delle infestazioni da pulci (estate e autunno).
Oltre all’uso regolare di prodotti adulticidi sull’animale, si potranno impiegare anche prodotti attivi sulle forme immature della pulce, al fine di un maggior controllo anche sull’ambiente in cui vive il pet. Esistono sia prodotti da applicare sull’animale, sia a esclusivo uso ambientale, che si mostrano attivi non solo sulla pulce adulta, ma anche sulle forme immature (come i regolatori di crescita degli insetti, o IGR). Bando al fai-da-te, anche perché alcuni prodotti antiparassitari possono contenere delle sostanze tossiche per il gatto, come i piretroidi sintetici e le amidine, così come riportato nelle linee guida ESCCAP (European scientific counsel companion animal parasites).
Anche rispetto all’impiego di un “semplice” shampoo antiparassitario contro pulci e zecche, affidati sempre alle indicazioni del medico veterinario e rispetta le indicazioni in etichetta o foglietto illustrativo. La profilassi antiparassitaria è importante, ma va eseguita a dovere e senza esporre il cane o gatto a dei rischi.
Per il resto, non dimenticare l’importanza dell’igiene in casa e di passare regolarmente l’aspirapolvere, così come di igienizzare periodicamente cucce e oggetti in tessuto che il pet utilizza. Infatti, rimuovere i detriti organici dall’ambiente è opportuno in qualsiasi periodo dell’anno, anche in inverno, per non favorire delle re-infestazioni da pulci.